La Puglia, una delle più complete destinazioni ciclabili in Italia
Le strade panoramiche Mare-Monti sono il paradiso della bici da corsa, le strade forestali del Parco Nazionale del Gargano un bike park a cielo aperto, le strade calme della Valle d’Itria ornate dai trulli e muretti a secco, ed il vento in faccia nella penisola del Salento circondata da due mari.
Ospitalità genuina, clima mite e cucina mediterranea completano la ricetta della tua prossima vacanza in bicicletta in Puglia.
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Ciclovia Adriatica
Oltre 600 km “nel blu dipinto di blu” …
La Ciclovia Adriatica è un itinerario cicloturistico nazionale di circa 1300 km che attraversa ben sette regioni italiane, collegando Trieste con Santa Maria di Leuca, il punto più meridionale della Puglia. Il tratto pugliese, lungo oltre 500km, offre al cicloturista una emozionante varietà di paesaggi mozzafiato.
Si parte dai laghi costieri di Lesina e Varano, per poi seguire con molte curve la costa frastagliata; da queste parti, interessanti possono essere alcune variazioni: innanzitutto un’escursione in traghetto alle Isole Tremiti può essere un’ottima occasione per concedersi una pausa dalla bici. Se siete atleticamente ben preparati vale la pena addentrarsi nella magnifica Foresta Umbra, e visitare Monte Sant’Angelo, con il famoso Santuario di San Michele Arcangelo, entrambi siti UNESCO.
Una volta completato il periplo del Gargano a Manfredonia, restano ancora circa 350km prima dell’arrivo al Finis Terrae. Si pedala in gran parte su strade secondarie di campagna, frequentate solo da pochi trattori e rare automobili. Più attenzione va posta nell’attraversare i centri abitati, che però offrono moltissimi spunti di interesse. Innumerevoli, in questo tratto, i luoghi di interesse: per citarne alcuni, al di là delle città di Bari, Polignano a Mare e Monopoli, degni di nota gli scavi di Egnazia, in territorio di Fasano, e il borgo di Cisternino, raggiungibile con una breve deviazione verso l’interno da Torre Canne e Savelletri. Nel tornare verso il mare, non potete perdere una visita ad Ostuni, la città bianca. Da qui si continua a seguire la costa fino alla meta, Santa Maria di Leuca.
Giunti al punto più meridionale del tacco d’Italia, per il rientro si può raggiungere la stazione ferroviaria di Gagliano del Capo, inoltrandosi verso nord per circa 6km.
Consigli utili: E’ consigliabile evitare i mesi di giugno, luglio e agosto, quando il traffico (sia di macchine lungo la statale, che di bici lungo la ciclabile) è intenso, così come il caldo.
Poiché si rimane quasi sempre all’altezza del livello mare, il percorso è generalmente pianeggiante, eccetto che sul Gargano e nel breve tratto tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
- Lesina
- Rodi Garganico
- Peschici eVieste
- Mattinata e Manfredonia
- Trinitapole Margherita di Savoia
- Barletta e Trani
- Bari
- Polignano a Mare
- Monopoli
- Ostuni
- Savelletri e Torre Canne (Fasano)
- Brindisi
- Lecce
- Otranto
- Santa Maria di Leuca
Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese
La prima ciclovia del Sud, un itinario gravel seguendo il ritmo dell’acqua
L’itinerario ha inizio in Alta Irpinia presso le monumentali sorgenti Sanità di Caposele. In Campania e parzialmente anche in Basilicata, il canale principale dell’acquedotto scorre in galleria cosicché si pedala prevalentemente su viabilità pubblica a basso traffico. Il primo tratto è in salita per raggiungere la Sella di Conza, spartiacque tra Adriatico e Tirreno.
Attraversato l’Ofanto sotto Calitri, incrociando la vecchia ferrovia Avellino-Rocchetta, l’itinerario si spinge in Basilicata attraversando i territori di Rapone e Ruvo del Monte. Scenografico il passaggio sui ponti-canale sulla fiumara di Atella: sono questi i primi tratti in cui si ha la possibilità di pedalare sul sedime ricavato direttamente sul canale. Su viabilità pubblica si completa il giro alle pendici del vulcano ormai spento del Vulture, raggiungendo la spledente cittadina di Venosa, città natìa di Orazio. Terminata la parte appenninica dell’itinerario, si incominciano a percorrere con una certa continuità la pista di servizio dell’acquedotto che scorre parallelo all’asse dell’Appia Antica e di EuroVelo 5 in questa zona di confine fra Basilicata e Puglia.
Tra Murgia ed entroterra salentino l’acquedotto pugliese rappresenta una dorsale della Puglia più interna. Solo la prima parte, la risalita sull’altopiano dell’Alta Murgia è in salita: Castel del Monte è il simbolo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, e non solo. Da qui fino a Villa Castelli si pedala quasi senza interruzioni sulla pista di servizio, costantemente in discesa e senza traffico motorizzato. In Valle d’Itria, nella murgia dei trulli, un primo tratto è diventato pista ciclabile: 15 chilometri, da Figazzano a Ceglie Messapica, interamente in sede propria. In provincia di Taranto, termina il canale principale alimentato dal Sele e l’acqua viene trasportata da un tubo per approvvigionare il Salento: le strade di servizio del consorzio di bonifica dell’Arneo, prima, e del nuovo acquedotto del Sinni, poi, rendono possibile una prosecuzione in sede protetta del percorso fino a gettarsi nel mare a Santa Maria di Leuca, dove l’acquedotto termina con una cascata monumentale.
Consigli utili: Il sito www.cicloviadellacquedotto.it del Coordinamento dal Basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è una miniera di risorse per chi vuole approfondire questa via verde. E’ disponibile la guida (libro).
- Caposele (Campania)
- Calitri (Campania)
- Venosa (Basilicata)
- Spinazzola
- Castel del Monte
- Ruvo di Puglia
- Cassano Murge
- Gioia del Colle
- Alberobello
- Locorotondo
- Grottaglie
- Nardò
- Matino
- Santa Maria di Leuca
EuroVelo 5 Via Romea Francigena
Sulle orme dei pellegrini da Roma verso Oriente
La Ciclovia Romea Francigena è un itinerario cicloturistico internazionale (EV 5) che inizia a Canterbury in Inghilterra. Il tratto italianio, lungo oltre 1500km, offre al cicloturista una emozionante varietà di paesaggi mozzafiato.
L’itinerario ciclabile si distingue dalla Via Francigena per camminatori: mentre quest’ultimo segue la Via Traiana, il primo s’ispira alla Via Appia Antica che passava per Taranto.
Come punto di partenza a Sud, il pellegrino in bicicletta può cominciare il suo viaggio dall’Arco di Traiano di Benevento in Campania, città ricca di monumenti romani, sanniti e longobardi. La via Appia procedeva a metà strada fra l’Irpinia e la Daunia, per poi dirigersi in Basilicata all’ombra dell’ex vulcano del Vulture dove si incontrano città ricche di storia come Melfi con il suo castello normanno legato alla personalità di Federico II e Venosa, la città di Orazio, il poeta del Carpe Diem. Quindi, la fossa bradanica che separa l’Appenino Lucano dall’Alta Murgia fino a raggiungere Gravina, Altamura e Matera, e successivamente la Terra delle Gravine fino a Taranto, la città spartana. La terra si fa rossa nell’Alto Salento da Oria fino a Brindisi, dove le due colonne romane segnavano la fine del viaggio verso il porto d’Oriente.
Consigli utili: Il percorso si svolge principalmente su strade poco trafficate, ad eccezione che in ingresso ed in uscita da Taranto dove si consiglia di ricorrere al treno per motivi di sicurezza.
- Benevento (Campania)
- Ariano Irpino (Campania)
- Venosa (Basilicata)
- Gravina
- Altamura
- Matera
- Castellaneta Grotte
- Taranto
- Grottaglie
- Oria
- Mesagne
- Brindisi
Bari – Matera
Da Bari e Matera, in circa 80 km, attraversando boschi di roverelle e mandorleti, in un paesaggio Ottecentesco.
La Ciclovia Bari-Matera è un itininerario che permette in uno o due giorni di raggiungere la “città dei sassi” Matera, sito UNESCO, attraversando il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Si può fare una sosta ad Altamura, città del pane.
- Bari
- Grumo Appula
- Gravina e Altamura
- Matera
I territori
La Puglia è uno stato d'animo, ma tre sono i territori per chi va in bici
Gargano
La Montagna del Sole: relax e avventura al tempo stesso
Valle d'Itria
La terra dei trulli: per eccellenza, il paesaggio slow
La Valle d’Itria e Costa dei Trulli ti sorprenderà con le sue arterie rurali ornate da trulli e muretti a secco, perfette per una vacanza in bici specialmente in primavera ed in autunno. Un paesaggio disegnato dall’uomo in perfetta armonia con la natura di una foresta diffusa di olivi e querce. Il cuore verde della Valle d’Itria è costituito da tre graziose cittadine: Martina Franca, Cisternino e Locorotondo. Per murgia e costa dei trulli, invece, si intende anche il territorio circostante: Alberobello, Ostuni, Castellana Grotta, Ceglie Messapica, Fasano e Monopoli.
Salento
Sole, mare e vento ... ed un entroterra ricco di tradizioni e folclore
Il giro del Salento è un itinerario quasi interamente su strade asfaltate con volume di basso o nullo traffico, ad eccezione che nei grandi centri abitati. Si parte da Lecce, capitale del barocco salentino, e snodo della Ciclovia Adriatica, per dirigersi alla volta della costa jonica dopo aver visitato l’antica Rudiae e le cittadine di Copertino e Nardò. Si prosegue toccando i lidi di Porto Selvaggio e Santa Maria al Bagno fino alla “città bella” Gallipoli. Di qui l’itinerario rientra verso l’interno per raggiungere Alezio, paese sede del museo della civiltà messapica, Sannicola, Galatone e Galatina, dov’è possibile ammirare gli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Ormai nella culla del tarantismo, ci spingiamo verso la Grecìa a Melpignano verso l’Adriatica.Da Otranto si percorre la Ciclovia Adriatica passando per l’Oasi Le Cesine e per il borgo medievale di Acaya, facendo ritorno a Lecce.
E’ disponibile relativamente a questo territorio la guida di Roberto Guido “In bici sui mari del Salento”.